Incontriamo il pittore Guido Chinello nella sua casa, di Ponte San Nicolò in Provincia di Padova. Ci riceve in giardino , proprio davanti ad una tela in corso d’opera. Lo distraiamo dal suo lavoro per un’ intervista.
La prima cosa che ci ha colpito, vedendola all’opera, è che lei dipinge in maniera diversa dal nostro immaginario o perlomeno fino a oggi?
“ Io dipingo sorreggendo i l pennello con la bocca, in quanto affetto da tetraplegia dovuta ad un incidente stradale, ho incominciato a dipingere come passatempo per poi diventare un vero e proprio lavoro”
Sappiamo che lei non ama far sapere come dipinge, le interessa sapere se i suoi quadri sono apprezzati o meno a prescindere da come sono stati realizzati, può confermarcelo?
“In primis mi preme venga valutata la bellezza o meno della mia opera. E’ giusto sia così. Parlando con il cliente che nota la mia disabilità può pure divenire pubblico come dipingo, ma questo non deve in nessun modo influenzare il gradimento o meno del quadro”.
Se qualche nostro lettore, leggendo questo articolo , volesse provare a cimentarsi in quest’arte come potrebbe fare?
“Consiglio vivamente di rivolgersi alla SPAM di Verona, editore per l’Italia dei pittori con la bocca e il piede, è in grado di dare suggerimenti importanti”.
Quanti anni sono che lei dipinge?
“Sono circa vent’anni, come già detto è partito come passatempo da autodidatta per alcuni anni, poi ho avuto la fortuna di incontrare nella mia strada prima Paola Capello, che dipingeva,poi ho incominciato a frequentare una scuola presso la ZIP di Padova, il maestro Garuffo mi ha insegnato le basi della pittura e tre anni fa il maestro Zoppelletto ha affinato la mia arte.”
Le i dipinge con la tempera, gli acquerelli e l’olio?
“ Io adoro fare olio su tela, mi sono cimentato anche su acquerelli e tempera, però la maggior soddisfazione la riesco a trarre dal l’olio su tela”.
Siamo venuti a sapere che ha anche al suo attivo mostre personali, ce le può elencare?
“Ne ho fatte diverse, ne citerò alcune su tutte, una a Madrid, Reggio Calabria, Roma, Treviso, Ponte San Nicolò, Loreggia (queste ultime nel Veneto, ndr)”
L’arte può quindi servire a superare una disabilità?
“Sicuramente, io grazie alla pittura ho incominciato a viaggiare, ho conosciuto tantissima gente e proprio grazie alla pittura mi sento realizzato, e creda non è poco”
Ci dicono che lei è anche Presidente di un’ associazione di volontariato, corrisponde al vero?
“ Sì corrisponde al vero, sono Presidente dell’associazione “Amici del Mondo” , è un centro diurno dove sono presenti una decina di ragazzi diversamente abili, impegnati in un percorso di realizzazione personale, che va dal teatro, al laboratorio della fantasia, all’assemblaggio e cablaggio”
Ci piace concludere l’articolo così:
un artista, che è anche un disabile, ma che non si sente disabile e quindi non un disabile artista!
Grazie per il tempo che ha voluto dedicare alla nostra testata.
Valter Nicoletti – valternicoletti@disabilinauto.