6 Agosto 2015
Al Mondo Paralimpico
Carissimi,
con grandissima soddisfazione vi comunico che il Comitato Paralimpico è stato riconosciuto Ente Pubblico, a seguito dell’approvazione del DDL 1577-B, recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazioni, in data 4 agosto. Ora si tratta di attendere l’iter amministrativo dei necessari decreti attuativi che daranno sostanza e piena operatività al riconoscimento. Ma intanto, desidero condividere con tutti voi, parte della nostra grande famiglia e compagni di questo lungo viaggio verso la piena legittimazione del movimento, il raggiungimento di questo traguardo, perché si tratta di un successo non mio personale ma collettivo.
È un percorso che abbiamo immaginato fin dai primi anni 2000, erano i tempi della Federazione Italiana Sport Disabili e che oggi si compie con successo, grazie a questo riconoscimento. Il Parlamento ed il Governo hanno sposato il nostro messaggio universale, quello delle pari opportunità per tutti. Un messaggio che ci affanniamo a trasmettere ogni giorno, lavorando e programmando azioni di sensibilizzazione, costruendo campioni, squadre, staff, tecnici all’altezza delle massime sfide sportive nazionali e internazionali, proponendo lo sport a giovani disabili ancora in fase di riabilitazione, comunicando gli effetti portentosi dello sport nel recupero psico-fisico.
L’altro ieri, in una giornata per noi storica, il sigillo messo dal Senato su questo passaggio cruciale per il movimento Paralimpico, perché a portata politica e prima ancora culturale, ha reso merito al lavoro di tutti noi, ha aperto prospettive di crescita per tutte le persone con disabilità nel nostro Paese. Da oggi si rafforza la nostra capacità di dialogo e di azione con il CONI ed il suo Presidente, Giovanni Malagò, che ha sempre condiviso l’opportunità di questo riconoscimento, ben sapendo che a trarne il maggiore vantaggio sarà lo Sport italiano, sempre più forte e solidale; ma anche con la CONI Servizi, che sarà il braccio operativo di entrambi gli Enti.
Di fatto, questa nuova veste giuridica ci permetterà ancor di più di attivare sinergie e accordi strategici con Istituzioni dello Stato già attive nel comparto socio-sanitario e interessate a sposare la nostra causa, agevolerà il rapporto con la Scuola, per noi prima destinataria delle proposte di avviamento alla pratica sportiva e di sensibilizzazione sul tema dell’integrazione. Saremo più forti a livello territoriale, ove i nostri organismi periferici potranno attivare o potenziare le collaborazioni già in essere con le istituzioni pubbliche locali.
Non da ultimo, aspetto determinante per una pianificazione di lungo periodo in termini di preparazione degli atleti e attivazione di strumenti di promozione sul territorio, potremo beneficiare di un contributo statale certo e automatico, entrando il Comitato Paralimpico nel bilancio dello Stato.
Come potete immaginare, si aprono prospettive di crescita esponenziale cui sapremo rispondere con la consueta energia, creatività, concretezza e lungimiranza. Il CIP, il movimento Paralimpico italiano, è una grande famiglia! Sono importanti le strategie, la politica, i bilanci ed i risultati ma lo è ancor di più, e per me lo sarà sempre, il cuore, la passione e la determinazione. Siamo consapevoli che destinatari del nostro impegno sono tantissimi ragazzi e ragazze disabili che hanno incontrato nella loro vita delle avversità ma non si sono piegati, ritrovando il sorriso grazie allo sport. Comunichiamo la sorprendente risorsa che possono rappresentare le persone disabili: protagoniste della propria vita, grazie a insospettabili abilità residue.
Insomma, si apre un nuovo capitolo, ricco della nostra storia ma ancora da scrivere per il futuro di tutte le persone con disabilità. La politica ha raccolto la sfida, ora tocca a noi trascinare la società verso quel progresso culturale che ogni Paese civile deve raggiungere, per dirsi tale. Dunque tutti al lavoro, più forti di prima, più consapevoli e meno soli: diamo corpo, gambe e idee al nostro grande sogno!
Un abbraccio,
Luca Pancalli