L’indennità di accompagnamento, è senza dubbio un importante sostegno economico (anche se si potrebbe far di più, ndr). La possono richiedere tutti i cittadini che hanno una invalidità totale e permanente del 100% in presenza di problemi di deambulazione o non più autonomi nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. Questo aiuto economico ha l’obbiettivo di favorire l’assistenza domiciliare dell’invalido evitando il ricovero, spetta a prescindere dal reddito, non è reversibile ai superstiti, è riconosciuto anche in cui si svolga attività lavorativa sia autonoma che dipendente e non è incompatibile con la titolarità di una patente speciale di guida.
La domanda va presentata all’INPS per via telematica, tramite patronati sindacali della triade, Acli ecc. la procedura prevista è la stessa di quella per l’ottenimento dell’invalidità civile e dello stato di handicap. L’importo dell’assegno mensile 2016 è di Euro 512,34.
Il pagamento viene sospeso in caso di ricovero in un istituto con pagamento della retta a carico dello stato o di un ente pubblico, è necessario inviare una comunicazione tempestiva all’INPS. Inoltre ogni anno il beneficiario dell’indennità di accompagnamento deve dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non essere ricoverato in un istituto a titolo gratuito.
L’indennità no spetta qualora la persona goda di analoghe provvidenze economiche concesse Ad esempio per causa di lavoro o di servizio e in tal caso è possibile operare una scelta fra le diverse provvidenze economiche, optando per il trattamento più favorevole.
Valter Nicoletti