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RITORNO ALLA GUIDA PER RIAFFERMARE LA PROPRIA AUTONOMIA

Massimo Lacchini alla guida“Dopo 9 anni finalmente ho realizzato il mio sogno!”- esordisce così Massimo Lacchini, mentre sorride alla guida della sua nuova auto, una Kia Soul eMotion con adattamenti speciali. Trentanove anni, alle spalle un infortunio sul lavoro che, nel 1992, gli ha causato una lesione midollare gravissima ed un’invalidità al 100% con limitazioni anche agli arti superiori che gli rendono impossibile anche  l’autospinta della carrozzina e le semplici gestualità della vita quotidiana, eppure è tornato a guidare.

“In seguito alle mie condizioni, vivo costantemente con l’obbligo dell’assistenza giornaliera e notturna, per poter svolgere qualsiasi tipo di attività motoria – spiega Massimo -. Nel corso di questi anni avevo sempre sognato di tornare alla guida di un auto, per riassaporare il gusto della libertà negli spostamenti quotidiani, per incontrare gli amici o semplicemente per evadere dalle quattro mura di casa divenute ormai invalicabili. Purtroppo a causa del mio deficit muscolare, non era possibile individuare un mezzo modificato appropriato alle mie caratteristiche”.

Il problema che si presentava ai tecnici del Centro Servizi Mobilità del Centro Protesi INAIL sembrava irrisolvibile: come poter permettere a Massimo di gestire tutte le operazioni collaterali alla guida come  salire, scendere, aprire le porte, attivare il portellone, in modo indipendente, senza l’aiuto di un’altra persona?

L’obiettivo era ambizioso: occorreva studiare come consentirgli di entrare nel veicolo seduto sulla sua carrozzina elettronica e mettersi alla guida.  Tutte le operazioni di trasferimento dovevano essere automatizzate: dal controllo della porta e della piattaforma di accesso fino all’ancoraggio della seduta al posto di guida. Anche in questo settore, l’avvento di nuove tecnologie e l’abilità di tecnici sensibili ai desideri dei propri assistiti hanno fatto sì che si riuscisse a progettare ed a realizzare un veicolo adattato per tornare ad apprezzare la facilità di spostarsi liberamente, senza nessun tipo di vincolo.

“L’autonomia è un importante fattore che contribuisce ad innalzare il livello qualitativo della vita di ognuno di noi – aggiunge Massimo – per questo il mio obiettivo principale era tornare a condurre l’auto senza alcun tipo di assistenza. La patente di guida è, per tutti, una condizione per la propria libertà di movimento. Per le persone con disabilità rappresenta anche un prerequisito all’autonomia e soprattutto alla stima personale. Ma la patente, già di per sé non semplice da conseguire, da sola non basta. È necessario disporre anche di un veicolo che possa garantire la massima indipendenza. Per questo ho voluto fortemente cogliere questa grandiosa opportunità che il Centro Protesi INAIL mi ha prospettato!”.

A detta dei tecnici del Centro, questo nuovo veicolo è stata la soluzione ottimale, infatti viene allestito per guidare direttamente dalla propria carrozzina elettrica. La leggerezza della sterzata abbinata ad un sistema freno-acceleratore a controllo completamente elettronico consentono  il controllo del veicolo anche a chi ha pochissima forza agli arti superiori; il controllo dei comandi elettrici (frecce, luci, clacson, etc.) è effettuato attraverso tre pulsanti di semplice attivazione.

Oltre al guidatore in carrozzina, su questo piccolo veicolo c’è spazio sufficiente per ospitare contemporaneamente altre tre persone sedute sui sedili o due in carrozzina. Inoltre nel caso specifico sono stati realizzati adattamenti particolarmente innovativi e fortemente personalizzati, paragonabili all’abito creato su misura da un sarto.

“Aver potuto di nuovo apprezzare il piacere della guida, ma soprattutto quell’autonomia che avevo ormai dato per persa, mi ha regalato di nuovo una gioia davvero inaspettata – conclude Massimo – Per questo voglio ringraziare tutti i tecnici del Centro Protesi INAIL per aver reso possibile l’avverarsi di un sogno. Spero che questa mia testimonianza aiuti altre persone che come me vivono nel desiderio e nella speranza di recuperare quell’autonomia che con il ritorno alla guida può in parte concretizzarsi”.

 

Redazione Disabilinauto

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