Insegnanti usano le invalidità dei parenti per avere una cattedra
E poi finiscono soli così!
Guarda il caso? I permessi legge 104 per parenti disabili tra i lavoratori della scuola sono di ben dieci volte più numerosi che nelle aziende private. La legge serve per salire in graduatoria, grazie a commissioni compiacenti.
Legge 104 del 92 permette a chi è disabile o ha parenti affetti da disabilità, di usufruire di permessi retribuiti per accudirli, assentandosi per un massimo di tre giorni al mese dal luogo di lavoro. Fa risparmiare – circa 33 miliardi di euro, “stime” Censis al sistema nazionale mica bruscolini.
Un atto di civiltà.
Scopriamo, però, che nelle imprese private le persone che ricorrono alla Legge 104 sono intorno al 1,5% dei lavoratori, nella scuola si cresce, sino al 13%. Strano vero?
Strane anche le differenze regionali e di categoria, raccolte in un rapporto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca datato 2015. Per i docenti di ruolo la percentuale supera il 10% mentre tra i precari è sotto il 5%. In Sardegna i docenti che usufruiscono della 104 arrivano ad essere quasi due docenti su dieci (il 18,27%), mentre in Piemonte si scende all’ 8,26%.
Nel 2014 all’ Istituto “Santi Bivona”, settanta insegnanti su centosettanta risultano malati o beneficiari della legge 104. Se ne sta occupando ancora la magistratura. Ci sono numerosi insegnanti pendolari in attesa di diventare di ruolo o di ottenere il trasferimento nella loro provincia di residenza. Questi insegnanti, denunciano di essere regolarmente superati in graduatoria da colleghi con un punteggio più basso, ma che godono dei benefici della Legge 104: «È credibile che un numero così elevato di docenti sia affetto da patologie invalidanti?», si chiedono.
Sembra strano che nelle imprese private le persone che ricorrono alla Legge 104 sono circa l’1,5% sul totale dei lavoratori mentre nella scuola questa percentuale cresce, complessivamente, sino al 13%? Mistero.
Nel caso siciliano, tuttavia, c’è una prima, possibile risposta a questa anomalia. Nelle graduatorie scolastiche beneficiare della Legge 104 è un titolo di merito. Allo stesso modo, consente di evitare di perdere il posto e di essere trasferito. Si potrebbe pensare che questa tutela venga usata da chi non ne ha diritto per avanzare nelle graduatorie.
Questo però è possibile per valutazioni compiacenti per essere dei signori. A decidere se una persona può beneficiare della Legge 104 è infatti una commissione municipale di medici e psicologi che si riunisce presso le sedi territoriali delle aziende sanitarie locali. Tale beneficio dovrebbe spettare solamente ai disabili gravi,e/o ai genitori di un figlio disabile e, in casi eccezionali, anche ai parenti di secondo o terzo grado di persone affette da disabilità molto gravi.
Si sono visti abusi di tutti i generi, eccone alcuni: genitori che godono della 104 con figli celiaci, nipoti che assistono la nonna che abita a centinaia di km da casa, ecc. ecc.
Ma non dovrebbero essere coloro che educano i nostri figli? Se così è, poveri noi!
Valter Nicoletti